Dopo il crollo dell' Unione Sovietica nasce sulla scena internazionale il modello Unipolare
dominato dagli Stai Uniti.
Al termine della seconda guerra mondiale si definì un effettivo bipolarismo.
Il sistema bipolare, lungi dall’essere in uno statico equilibrio, era il risultato di continui disequilibri.
Francis Fukuyama scrive il saggio la “Fine della storia” del 1992, nella cui visione il capitalismo e la democrazia
liberale si pongono alla guida dello sviluppo umano.
Fukuyama scrive scrive poi nel 1999 “La grande distruzione”, in cui analizza la crisi del modello occidentale,
crisi via via riempita da nuovi attori.
I mattoni su cui si costruirà il futuro del mondo, i cosiddetti “BRICS”,
sospinti da una continua e sostenuta crescita economica e demografica.
Si palesa all' orizzonte un nuovo cambiamento: il declino dello Stato.
Nasce l'era dell' approccio Network della Geopolitica, i cui attori sono Stati, Strutture Sovranazionali,
Corporation, Enti, Grandi Capitalisti tutti legati ai nodi di una Rete Geopolitica il cui scopo
è commerciare per profitto.
Uno dei massimi teorizzatori del concetto di network è Manuel Castells, che lo definisce come
“un insieme di nodi interconnessi”
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